Decontribuzione Sud PMI: verifica INPS sui requisiti per l’esonero

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31 Luglio 2025, di Anna Fabi – PMI.it

L’INPS ha rilasciato nuove indicazioni riguardo all’agevolazione contributiva per le PMI situate nelle aree svantaggiate del Mezzogiorno, come previsto dalla Legge di Bilancio 2025. La nuova misura riguarda le microimprese e le piccole e medie imprese (MPMI), e permette loro di beneficiare di un esonero parziale dal versamento dei contributi previdenziali.

Con il Messaggio n.2398 del 30 luglio, sono forniti chiarimenti sulla qualificazione di PMI ai fini dell’accesso all’agevolazione contributiva e sui meccanismi di verifica attuati dall’INPS. Vediamoli in dettaglio.

Decontribuzione Sud PMI: come funziona

Con la Legge di Bilancio 2025, l’INPS ha confermato e rafforzato il regime di Decontribuzione Sud PMI per le aziende che operano nelle regioni più svantaggiate del Mezzogiorno, come Campania, Sicilia, Calabria, Puglia, Abruzzo, Molise, Sardegna e Basilicata. L’intervento (fino a 145 euro al mese per ogni lavoratore, per cinque anni) mira a favorire la crescita occupazionale nelle suddette aree e supportare la competitività delle imprese locali, incentivando l’occupazione stabile attraverso l’esonero dal pagamento dei contributi previdenziali.

L’agevolazione, che riguarda sia le microimprese che le piccole e medie imprese (PMI), si applica a tutte le aziende che occupano lavoratori a tempo indeterminato. L’esonero non comprende i premi e contributi INAIL, ma mira a supportare le imprese nel rafforzare le proprie risorse umane, stimolando al contempo l’economia delle regioni meridionali.

Qualificazione micro e piccole imprese beneficiarie

Secondo l’articolo 1, comma 407, della Legge di Bilancio 2025, per accedere alla decontribuzione, le aziende devono rispettare i criteri di qualificazione come microimpresa o piccola/media impresa, che prevede:

  • una forza lavoro fino a 250 dipendenti;
  • un fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro o un totale di bilancio annuo non superiore a 43 milioni.

La qualificazione di PMI, dunque, non si basa solo sul numero di dipendenti ma anche sul fatturato annuo o sul bilancio. Le imprese che soddisfano entrambi i requisiti possono beneficiare della misura.

L’INPS ha introdotto un controllo per verificare che il numero di dipendenti non superi i limiti fissati.

Controllo requisiti e conformità

Nel caso in cui l’azienda riscontri nel mese un numero di dipendenti superiore a 250, il sistema INPS impedirà l’invio della denuncia mensile con la valorizzazione della decontribuzione Sud PMI.

In realtà, l’impresa può superare questo controllo (se ritiene di rientrare nel regime legittimo) inviando comunque la dichiarazione, ma dovrà essere pronta a fornire la documentazione che attesti il rispetto delle soglie di occupazione e bilancio annuali.

Il controllo di conformità si basa sul calcolo annuale dei dipendenti, considerando l’ultimo esercizio contabile chiuso, e la verifica delle voci relative al fatturato o al bilancio aziendale. Le aziende dovranno fornire i dati richiesti nel caso in cui l’INPS dovesse chiedere una verifica più approfondita.

Con l’introduzione di questi meccanismi di verifica, l’INPS intende garantire che i benefici siano concessi alle aziende effettivamente conformi ai requisiti.