29 Luglio 2025, di Barbara Weisz – PMI.it
Per stimolare il raggiungimento di obiettivi di sostenibilità del “Clean Industrial Deal“, il “Patto per l’industria pulita“, la Commissione Europea chiede agli Stati Membri di prevedere specifici incentivi fiscali, che siano efficaci e semplici da utilizzare, ed eventualmente più consistenti per le PMI.
La Raccomandazione UE del 2 luglio consiglia di introdurre forme di ammortamento fiscale accelerato, che consentano cioeè la deduzione immediata delle spese, e crediti d’imposta per progetti che portino al miglioramento dell’efficienza energetica e alla riduzione di emissioni.
Incentivi fiscali più semplici per le imprese
Il principio di fondo è che gli incentivi fiscali siano «economicamente vantaggiosi, ben mirati, semplici da comprendere e utilizzare per le aziende e le amministrazioni». In linea con il principio del DNSH non si possono incentivare investimenti in infrastrutture e/o macchinari per i combustibili fossili. Gli Stati sono fortemente incoraggiati ad abbinare agli incentivi per il raggiungimento degli obiettivi della Direttiva sulle emissioni di CO2 ulteriori azioni volte a ridurre e a eliminare gradualmente i sussidi ai combustibili fossili.
Sulla base di questi criteri, la Commissione fornisce raccomandazioni specifiche in relazione a quali tipologie di incentivi introdurre per favorire la transizione digitale e sostenibile.
Crediti d’imposta
In primo luogo, Bruxelles suggerisce crediti d’imposta per progetti che creano capacità produttiva aggiuntiva, oppure che siano orientati al conseguimento degli obiettivi di transizione sostenibile in linea con la legge europea sul clima, ad esempio prevedendo la riduzione delle emissioni di gas serra. In questi casi, è necessario rispettare le regole sugli aiuti di stato.
I crediti d’imposta per stimolare la capacità produttiva non possono superare i 150 milioni di euro per progetto e l’intensità massima di aiuto del 15% dei costi ammissibili quando il progetto di investimento si realizza al di fuori delle zone assistite, oppure i 200 milioni o i 350 milioni di euro e l’intensità massima dell’aiuto del 20% o del 35% dei costi ammissibili quando il progetto di investimento si realizza in determinate zone assistite. Per quanto riguarda invece i crediti d’imposta più concentrati sugli obiettivi di sostenibilità, l’importo dell’aiuto non superi i 200 milioni di euro per progetto e che l’intensità di aiuto possa variare dal 20% al 60% a seconda del tipo di investimento.
In entrambi i casi, la raccomandazione sottolinea anche che il CISAF, Clean Industrial Deal State Aid Framework, ovvero la disciplina sugli aiuti di stato nell’ambito del Clean Industrial Deal, consente di aumentare l’intensità dell’aiuto quando i progetti sono intrapresi da piccole e medie imprese.
Ammortamenti accelerati
Oltre i crediti d’imposta, viene incoraggiato il ricorso ad agevolazioni fiscali sotto forma di ammortamento accelerato, fino alla piena deducibilità immediata, dei costi sostenuti in un periodo d’imposta per l’acquisizione o la locazione di apparecchiature per tecnologie pulite. Quando possibile, precisa la Raccomandazione Ue, l’ammortamento accelerato dovrebbe essere accompagnato da regole appropriate per il riporto delle perdite.